Ci sono gesti e profumi che accompagnano ogni lavoro e quello dei Bonacina in particolare: è la loro maestria nel bagnare, piegare, asciugare e quell’aroma di paesi lontani che sprigionano le canne d’India, di Manau e di Manila. Movimenti immutati nel tempo al servizio di un design che sgorga dalla materia stessa: nulla come il giunco impone scelte precise, studiate e per questo antiche e moderne insieme. Il saper fare ed il guardare avanti che sono da sempre nel DNA della famiglia Bonacina.
A Lurago d’Erba Giovanni fece tesoro dell’arte dell’antico mestiere di canestraio e, più di un secolo fa, fondò la sua azienda ampliando ben presto la sua produzione con poltrone, salotti ed elementi d’arredo. Il successo non tardò ad arrivare con i riconoscimenti internazionali del 1909 a Londra e a Parigi e del 1910 a Roma e commesse importanti come la fornitura per il Grand Hotel Villa d’Este a Cernobbio (Como).
L’arredare ville patrizie proseguì per tutti gli anni ’40 e fece della Bonacina la migliore azienda italiana che produceva arredi in giunco e midollino in quel momento. Quando, nel 1951, Franco Albini ricevette l’incarico di disegnare due poltrone, l’architetto si rivolse senza dubbio a Vittorio Bonacina, che aveva acquisito una grande esperienza accanto al padre. La presentazione della rivoluzionaria “Margherita” alla IX Triennale – premiata con la medaglia d’oro – fu un momento storico per il mondo del design e l’inizio di una nuova vita per l’azienda, il primo passo per una proficua amicizia con grandi progettisti.
Un posto speciale è riservato a pezzi famosi come la “Palla”, la “Margherita” e la “Gala” in musei come il M.O.M.A. di New York. Il Museum of Art di Philadelphia, il Montreal Museum of Fine Arts di Montreal, il Vitra Design Museum di Weil Am Rhein e il Museo del Design alla Triennale di Milano. Ancora, è infinito l’elenco di realizzazioni private e pubbliche che qualificano i loro arredamenti scegliendo Bonacina1889 come partner: il Musee d’Orsay a Parigi, realizzato da Gae Aulenti, è un esempio eclatante, così come i più recenti Sanderson Hotel a Londra progettato da Philippe Starck oppure l’Hotel Le Sirenuse a Positano e l’Hotel Caruso a Ravello.
Artefice di questa svolta è Mario Bonacina, designer, anima manageriale e memoria storica dell’azienda di famiglia. Sua è l’idea di riproporre in veste attuale alcuni pezzi storici e di spingersi, come aveva già fatto suo padre Vittorio, sempre “oltre” alle qualità intrinseche della materia prima utilizzata. Nasce così la collaborazione con l’ultima generazione di designers (Bettoni, Colombo, Cananzi, Marco Zanuso jr, ...) e l’abbinamento del legno e del metallo al giunco e al tessuto di midollino. Al tempo stesso prosegue il percorso di sensibilizzazione della clientela verso arredi naturali e l’impegno ecologico nelle accurate tinteggiature all’acqua. Il lungo percorso di ricerca, approfondimento e sperimentazione su un unico materiale dà una connotazione ben precisa all’azienda della fine degli anni ’90.
Coerente con la propria capacità di lavoro “mono-materica”, Mario crea un collegamento con il suo passato: ogni nuova collezione ha uno scopo culturale, al di sopra delle mode. Il midollino viene visto, studiato e rivisitato dagli occhi di differenti designers, la passione e la lavorazione artigianale esclusivamente italiana del materiale, filtrati attraverso il patrimonio storico di famiglia, gli permettono di “aprirsi” con consapevolezza diversa alle idee e ai fermenti innovativi del design contemporaneo. Dopo più di un secolo la Bonacina1889 continua così a essere, in tutto il mondo, sinonimo di altissima qualità formale ed estetica.
Figlio d’arte e forte di studi nel campo artistico, Elia Bonacina prende parte attiva nell’azienda di famiglia nel 2012 disegnando la lampada Eris. Affondando le sue basi in un’azienda ed un brand ormai leader mondiale nel settore del mobile di design in giunco e midollino decide di usare questa opportunità come trampolino di lancio.
Grazie anche alla sua naturale vocazione per l’andamento dei mercati e la finanza internazionale decide, alla fine di un complesso processo decisionale, di scommettere sulla sua “eredità” con l’obiettivo di un nuovo traguardo: l’acquisizione del marchio Pierantonio Bonacina nato a sua volta da un altro ramo della famiglia.
L’azienda, rimanendo fedele ai materiali naturali che più di tutti hanno caratterizzato la sua storia, si apre al mondo dell’arredo outdoor grazie al know-how trasmesso dalla recente acquisizione. Oggi come allora, ogni pezzo è realizzato a mano da artigiani specializzati che, con cura ed esperienza, curvano le canne di giunco, tessono ed intrecciano i fili di midollo e materiali sintetici – come Bopifil, Polycore e Polypeel – dando vita a progetti di architetti e designers ed attuando un processo di divulgazione internazionale. La quarta generazione, forte delle sue radici, si proietta verso il futuro rinnovandosi ed evolvendosi continuamente con uno spirito dinamico ed appassionato.
L’azienda è fedele ai materiali naturali che più di tutti hanno caratterizzato la sua storia. Oggi come allora, ogni pezzo è realizzato a mano da artigiani specializzati che, con cura ed esperienza, curvano canne di giunco, tessono ed intrecciano fili di midollo dando vita a progetti di architetti e designers ed attuando un processo di divulgazione internazionale.